IMMAGINI, ISTANTI, SOSPIRI, FUGGENTI E SFUGGENTI, SFUMATURE INFINITE DI COLORI TRA IL BIANCO E IL NERO, GIOCHI DI LUCI E DI SUONI, STORIE DI IDEE E IDEE DI STORIE, TENTATIVI O FORSE TENTAZIONI, ACCENNI DI ME, DI NOI, DEL MONDO, TRA PASSATO E FUTURO, ALLUSIONI ALLA VITA OPPURE, FORSE, SEMPLICEMENTE ILLUSIONI!

Non fatevi fregare!

08 aprile 2010

La legge è uguale per... loro!

L’articolo 3 della Costituzione Italiana recita:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

A parte Berlusconi e i suoi ministri ovviamente, che possono dichiararsi legittimamente impediti a presenziare in eventuali processi a loro carico e quindi a chiederne il rinvio… ad libitum, o almeno finché restano in carica. Ennesima legge che ha come unico scopo di evitare i processi al nostro perseguitato Presidente del Consiglio rendendolo quindi a tutti gli effetti, incostituzionalmente, un Italiano al di sopra di tutti gli altri e al di sopra della Costituzione. Leggina ad personam prontamente firmata dal sempre più pavido Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: garante che ormai non garantisce praticamente più nulla. Già sconfessato più volte, continua a firmare schifezze imperterrito.
Non basta certo l’escamotage di estendere a tutti i Ministri quella che è a tutti gli effetti una sorta di impunità, per non capire che qualcosa non quadra comunque. Qualcuno ricorderà che altri tentativi più mirati alla sola persona del Presidente del Consiglio erano già stati rigettati dalla Corte Costituzionale, perché il Presidente del Consiglio, ovvero il Primo Ministro, altro non è che un Primo tra eguali, ergo non poteva lui solo essere “lodato” (anche da qui, tra le altre cose, l’insuccesso dei vari lodi). E’ solo ed esclusivamente per questo motivo che questa leggina sull’impedimento è stata estesa a tutti i ministri, felicemente complici del loro padre e padrone, sempre tutti felicemente chini a difendere il Leader, ad appoggiare qualsiasi berlusconata venga in mente a lui e ai suoi zelanti avvocati difensori, nonché contemporaneamente deputati della Repubblica. Che schifo!
Ma cosa c’è che non va in questa legge? Non sono un giurista, sono solo un cittadino un po’ attento e pure qualcosa non mi suona bene e anzi, mi disgusta. Innanzitutto qui non si delinea una sorta di “Immunità parlamentare”. Quell’istituto aveva un senso, se non fosse stato completamente svuotato dalla parzialità della nostra classe politica, capace solo di arroccarsi, trasversalmente, senza colore politico alcuno, per difendere se stessa, sempre e acriticamente, tanto che si fu costretti ad abbandonarlo sotto la pressione di Tangentopoli e dell’opinipone pubblica (almeno allora esisteva un’opinione pubblica in grado di distinguere tra la merda e la cioccolata!). Ma almeno là si trattava di un voto del Parlamento. Altri quindi e non in teoria i diretti interessati (cioè né l’imputato, né i giudici) erano chiamati a pronunciarsi. Che poi questi altri super partes non siano mai stati capaci di essere tali e di decidere con coscienza e giudizio, schierandosi sempre dalla parte del collega deputato o senatore è un altro discorso.
Invece con il legittimo impedimento è innanzitutto la stessa Presidenza del Consiglio che con autocertificazione denuncia l’impedimento medesimo. Il che in una democrazia è semplicemente assurdo. Inoltre il termine legittimo, se non è circostanziano con estrema cura, risulta talmente vago tale da poter includere qualsiasi cosa: dalla diarrea, al viaggio di Stato organizzato ad hoc. Il punto sarebbe molto semplice. Perché Il Primo Ministro non consegna una sua Agenda, diciamo, con almeno tre mesi di anticipo alla Corte? Agenda che sia immodificabile? Permettendo quindi ai giudici di programmare le udienze, senza interferire con i suoi programmi inderogabili? E, in ogni caso, ci vorrebbe sempre una Commissione super partes, cui spetterebbe il compito di giudicare se la legittimità dell’impedimento, sia effettivamente tale. E’ evidente, non si deve certo essere un genio, per capire che non può la stessa persona interessata (che ha tutto l’interesse a rinviare il processo), l’unica a decidere sulla faccenda. Se il nostro Presidente della Repubblica non se ne rende conto, se la sinistra di Bersani non se ne rende conto (solo Di Pietro ormai si scandalizza) è difficile aspettarsi che se ne rendano conto gli Italiani, specie i numerosi fan ostinati del Berlusca.

Bibbia-al-Neon