In un Paese normale i vincitori concederebbero ai vinti l'onore delle armi. I vinti si complimenterebbero con i vincitori e augurerebbero loro buon lavoro nel contesto ovviamente di un'opposizione costruttiva. Ma l'Italia non è un Paese normale. In Italia un uomo come Silvio Berlusconi, reale anomalia per un paese civile e democratico, continua a essere il nostro "amato" Presidente del Consiglio e un partito come la Lega Nord fa mambassa di voti, tra l'altro non solo al Nord. Il punto è che la vera anomalia dopotutto sono gli Italiani stessi. E non solo perché gli Italiani contemporanei sono il risultato di vent'anni di anti-cultura catodica di cui sempre Berlusconi (complice l'immobilismo di una sinistra implosa) è stato il principale artefice, ma innanzitutto perché gli Italiani sono Italiani punto e basta! E una certa Italianità, quella che ormai si va sempre più diffondendo, è qualcosa di davvero misero. E' l'Italia che ammira i furbi, che ride alle battute volgari, l'Italia dell'utilitarismo, dell'egoismo, del razzismo, del bullismo, del tutti per me e dell'io per nessuno, che ormai dilaga. E' l'Italia del rifiuto della cultura, dei soldi facili, dei mestieri facili, che d'altra parte alimenta e giustifica la politica dei corrotti, dei favori personali, del concorso esterno, del nepotismo ostentato che ha ormai preso piede divenendo normalità. A ben vedere è la medesima cultura sulla quale si sostengono e proliferano le mafie (siano esse camorra, 'ndrangheta, o mafia siciliana). Ed è l'Italia della tivù che insegna che non occorre alcuna preparazione per sfondare, basta solo apparire, anche (o forse soprattutto) apparire idiota e ignorante (vedi "Il Grande Fratello"), essendo ovviamente in grado di mostrare due bicipiti belli gonfi oppure uno stacco di coscie da paura, perché questo è ciò che conta davvero in questa Italia. Il machismo maschilista di Berlusconi attrae questi Italiani. L'uomo che si è fatto da sé, che si è arricchito a dismisura in un contesto di corruzione e che è continuato a crescere commettendo reati di cui non paga le conseguenze, piace tantissimo a questi Italiani. Lo idolatrano, lo difendono, vorrebbero essere lui. Vorrebbero essere lui quando tradisce la moglie e giura il falso sui suoi figli. Vorrebbero essere lui, quando va a puttane. Vorrebbero abitare nelle sue ville e partecipare ai suoi festini zeppi di veline compiacenti (che poi magari ce le ritroviamo in politica). Vorrebbero frequentare la minorenne Noemi Letizia e poi magari andare in pompa magna alla sua festa di diciott'anni, magari con un bel regalo costosissimo, e farsi chiamare Papi.
E poi c'è la Lega che si fa strada la in questa Italia. Il suo leader Umberto Bossi fa candidare il figlio somaro (bocciato per tre volte alla Maturità) in quel di Brescia, con un stile che appare in piena sintonia con il sistema Italia di cui sopra e i Bresciani (a differenza ad esempio dei Francesi che in casi simili insorgono) lo votano in modo plebiscitario. Da quelle parti si sentono evidentemente rappresentati dalla mediocrità. Che tristezza! Ma la Lega è ben di più ed è ben oltre questo. La Lega usa parole e compie gesti, che farebbero rabbrividere chiunque in un Paese civile, farebbero rabbrividire chiunque in Europa, anche la destra, perché la destra vera, europea, è qualcosa di molto, molto diverso dalla destra Italiana di Berlusconi e Lega.
La Lega che ai tempi bruciava il tricolore, ma che si allea con un partito che solo alcuni nomi fa si chiamava Forza Italia e con il partito campione del patriottismo (Alleanza Nazionale). La Lega del paganesimo celtico, che si dichiara oggi difensore dei valori cattolici. Il leghista ed ex-sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini che dice pubblicamente e con orgoglio cose tipo: "Darò immediatamente disposizioni al mio comandante (dei vigili urbani) affinché faccia PULIZIA ETNICA dei culattoni... i culattoni devono andare in altri capoluoghi di regione che sono disposti ad accoglierli. Qui a Treviso non c'è nessuna possibilità per culattoni e simili", mentre il leghista Mario Borghezio ha disinfettato su un treno il sedile dove era stata seduta una donna di colore, prima di sedervicisi a sua volta e si è fatto vanto di dare fuoco ai materassi di disgraziati homeless costretti a vivere sotto i ponti. La Lega è un partito che conduce con orgoglio alcuni maiali a pisciare in luoghi dove è in progetto la costruzione di una Moschea. E gli esempi di una politica, ottusa, reazionaria, incapace di cogliere i segnali del presente, figuriamoci di anticipare il futuro, in nome di un egoismo cieco e insensato sarebbero infiniti.
In tutto ciò però anche noi, noi che ci lamentiamo di questa deriva, abbiamo le nostre responsabilità. Perché non ci siamo impegnati abbastanza, perché evidentemente dobbiamo impegnarci di più. La sinistra, incapace di costruire un progetto credibile, o incapace quantomeno di convincere con le proprie ragioni (che sarebbero ragionevoli accidenti, se solo ci fosse qualcuno di credibile a comunicarcele) ha le sue responsabilità. La Chiesa Cattolica, che continua pervicacemente a a pendere dalla parte sbagliata (e qui bisognerebbe approfondire il discorso, ma si divagherebbe troppo) ha le proprie responsabilità. Coloro che concorrono con liste senza futuro, anziché tentare di contribuire a costruire un reale progetto di governo e quindi una reale alternativa a questa Italia, disperdendo voti utili, hanno le loro responsabilità.
E il risultato è che per ora, questa Italia triste e stupida, che non si vuole bene, ce la teniamo ancora per un bel po'.
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