IMMAGINI, ISTANTI, SOSPIRI, FUGGENTI E SFUGGENTI, SFUMATURE INFINITE DI COLORI TRA IL BIANCO E IL NERO, GIOCHI DI LUCI E DI SUONI, STORIE DI IDEE E IDEE DI STORIE, TENTATIVI O FORSE TENTAZIONI, ACCENNI DI ME, DI NOI, DEL MONDO, TRA PASSATO E FUTURO, ALLUSIONI ALLA VITA OPPURE, FORSE, SEMPLICEMENTE ILLUSIONI!

Non fatevi fregare!

07 febbraio 2011

Io sto con Torino, io sto con Michele Curto

Ho conosciuto Michele Curto nel 2004. Allora era già presidente dell’Associazione Terra del Fuoco e mostrava un carisma sorprendente e un curriculum già fitto e importante sebbene avesse solo 24 anni. Io allora lavoravo nell’organizzazione del Torino Film Festival e il motivo principale del nostro incontro fu la manifestazione Piemonte Fabbrica di Cultura, un settimana di cultura e arte piemontese a Cracovia in Polonia, che come molte delle cose di cui Michele è “ispirato ispiratore”, fu un successo non solo in termini numerici, ma lo fu, anche e soprattutto, umanamente. Già, perché Michele è credibile innanzitutto perché è capace, in tutto ciò che fa, di coinvolgere le emozioni. I “professionisti della politica” dimostrano, oggi più che mai, di ragionare troppo con la testa e troppo poco con il cuore. E troppa testa porta troppo spesso a confondere il mezzo con il fine. Accaparrarsi un posto, in Consiglio, in Parlamento, significa per molti la conclusione di un percorso, anziché l’inizio. Non credo sia così per Michele. Da quando lo conosco lui è sempre stato una persona orgogliosamente all’inizio di un percorso, nel senso che il suo atteggiamento mi è sempre parso di costruttiva insoddisfazione. Ogni giorno un inizio, ogni giorno di nuovo. Perché Michele non si accontenta di un successo, per lui rappresenta sempre e solo una tappa da cui ripartire per fare meglio, per fare ancora di più.
Michele è insomma un politico vero, nel senso (se oggi fosse ancora possibile nello squallore ristagnante della nostra politica rintracciarne la reale natura etimologica) più eroico del termine. Il politico è, o dovrebbe essere, colui che in quanto particolarmente accorto e sagace, scelto tra i migliori di noi, si assume la responsabilità di amministrare la cosa pubblica nell'interesse comune. Scelto tra i migliori appunto, non tra i più noti, famosi o famigerati che siano e neppure tra i più anziani. Una volta forse poteva essere vero. Più anziano significava spesso più saggio. Ma molti anziani della nostra politica, coloro per i quali la politica (non nel senso di amministrazione della cosa pubblica, ma proprio la politica in quanto apparato fine a se stesso) è diventata solo una remunerativa professione, hanno ampiamente dimostrato di non essere capaci di fare tesoro della propria esperienza anagrafica e il tempo per mostrarsi “saggi” è ormai definitivamente scaduto. Ora tocca a qualcun altro. Ci sono persone per cui la saggezza è un fatto innato, indipendente dall’anagrafe. Troppo spesso questi talenti restano nell’anonimato, specie in questa Italia anti-meritocratica e vecchia, ma talvolta, come è capitato a Michele, nonostante arroganti correnti contrarie, riescono comunque ad emergere, proprio come fosse destino.
Il treno ad altissima velocità del nostro futuro, capita che qualche volta si fermi proprio alla nostra stazione, ma solo per poco, un attimo. Sta a noi prenderlo al volo, non farsi sfuggire l’opportunità.
Questo treno è qui adesso, fermo con le porte spalancate. Molti sono già saliti, altri stupiti per questo arrivo inatteso si attardano. Affrettatevi, prima del fischio del capostazione. Partite insieme a Michele, insieme a Noi per questo viaggio. Chissà quando il treno si fermerà di nuovo. Il momento è adesso. Se non ora, quando?
Con i miei migliori auguri.

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