IMMAGINI, ISTANTI, SOSPIRI, FUGGENTI E SFUGGENTI, SFUMATURE INFINITE DI COLORI TRA IL BIANCO E IL NERO, GIOCHI DI LUCI E DI SUONI, STORIE DI IDEE E IDEE DI STORIE, TENTATIVI O FORSE TENTAZIONI, ACCENNI DI ME, DI NOI, DEL MONDO, TRA PASSATO E FUTURO, ALLUSIONI ALLA VITA OPPURE, FORSE, SEMPLICEMENTE ILLUSIONI!

Non fatevi fregare!

23 febbraio 2010

Bertolaso e la monnezza di Napoli (con una breve introduzione generale).

Ormai è da un po’ di tempo che ho letteralmente perso le parole. La nostra Italia è allo sfascio totale. L’immoralità dilaga e la faccia tosta di alcuni è così tosta, che qualsiasi iniziativa, qualsiasi impegno, come per esempio tenere un blog, esprimere le proprie idee, tentare in qualunque modo di scuotere quegli Italiani anestetizzati che accettano inermi o addirittura con orgogliosa condiscendenza che così sia, risulta frustrante, quasi debilitante, tanto appare evidente la totale impopolarità (e impotenza) che ha assunto oggi il sentimento dell’indignazione.
La fogna della protezione civile, il consueto malcostume, la difesa a oltranza da parte del Suo fedele esercito delle Berlusconate, le leggi ad personam o contra giudicem, la corruzione, la mafia, l’abisso del PD, capace di opporsi solo alla ragione della ragionevolezza, le candidature di chi gli pare e di che ce frega, non solo non sconvolgono, ma anzi lasciano la maggior parte degli Italiani quasi totalmente indifferenti. Per svolgere qualsiasi mestiere sono ovviamente richieste esplicite competenze e veniamo “giudicati” quotidianamente per il lavoro svolto. Non per la politica però. Non ai giorni nostri, in Italia. Così possono candidarsi Renzo Bossi, l’igienista di Berlusconi, la gnocca di turno, senza che sia dato capire quale possa essere il loro contributo per la nostra povera Italia. Sembra ormai una esplicita dichiarazione della mediocrità necessaria che occorre per fare politica. Nessuna competenza specifica è richiesta per scaldare la poltrona, per beccarsi quattrini pubblici, per entrare nel grande circo del “magna magna”. I giovani e le giovani d’oggi sbagliano a bramare solo la casa del Grande Fratello, il bancone di Striscia la Notizia, il rettangolo verde e il pallone al posto di faticare sui libri, acquisire titoli e soprattutto competenze. Ma adesso, per voi fancazzisti, alla ricerca del colpo facile, c’è un’opportunità in più: la politica! Non dovete neppure saper cantare, ballare o giocare a calcio, non dovete neppure essere particolarmente belli. La politica è il futuro di chi non ha qualità. Chi non si sente particolarmente intelligente, non ha voglia di studiare, odia leggere, non parla troppo bene l’Italiano, tutti coloro che non si farebbero poi troppi scrupoli a metterla nel culo al prossimo, che ruberebbero la propria madre se ne avessero l’occasione senza pensarci due volte, che pensano che una mano lavi sempre l’altra, che la politica significhi “ottenere benefici personali” e che si fotta la collettività (ottusa), allora queste persone dovrebbero pensare alla politica, molto più che ai reality show, per dare una svolta alla propria vita. Peccato che la casta difenda se stessa a spada tratta e entrare nel cerchio della fiducia risulti ancora abbastanza arduo.
Il caso Bertolaso ad esempio assume sfumature ridicole. In un mondo normale il responsabile della Protezione Civile non avrebbe alternative: rispondere agli Italiani per la sua “malafede” o rispondere agli Italiani per la sua "incapacità". Un uomo che ha in mano un potere enorme, enormi risorse pubbliche a propria disposizione e non si accorge di tutto ciò che gli succede intorno, degli individui di malaffare che sbavano intorno a lui come una muta di cani affamati intorno a un succulento e ricco pezzettone di carne sanguinolenta, cos’altro è se non un incapace? O comunque inadeguato a continuare a svolgere le sue funzioni? Dovrebbe essere lapalissiano, ma in Italia no. In Italia costui ottiene la ribalta, compare ovunque in tivù, continua a disporre e a spendere i nostri soldi e poi più avanti si vedrà come andrà. D’altra parte che colpe può imputare aa costui il nostro Primo Ministro? Che è diventato l’uomo che è esattamente nel medesimo barbaro, immorale contesto? Il nostro Berlusoconi per cui il falso in bilancio, i fondi neri, la corruzione, l’evasione fiscale, l’apertura di conti esteri illegali e la condiscendenza di politici amici, in grado di varare per lui leggi su misura, sono sempre stati il pane quotidiano? Come può pensare Berlusconi che Bertolaso non sia l’uomo giusto al posto giusto? E quindi continuiamo così! Va tutto bene Italiani. D’altra parte il capace Bertolaso ha ripulito Napoli dalla monnezza, lo dicono tutti coloro che sono schierati sempre e comunque a destra, cascasse il mondo. Lo ripetono in continuazione non appena ne hanno l'occasione. Bertolaso, l'uomo del miracolo napoletano, non può che risorgere dal fango che gli stanno gettando addosso, dategli tre giorni e vederete! Ma lui la monnezza l'ha solo fatta spostare dalle strade della città. Sta tutta a Ferrandelle, una località che si trova tra i comuni di Casal di Principe, Santa Maria La Fossa e Grazzanise.
Quest’area, dichiarata di interesse strategico nazionale era stata confiscata al boss Francesco Schiavone, alias Sandokan. Sarebbe dovuta diventare una moderna farmville di prodotti tipici campani e invece…
I sindaci di questa zona, dopo un braccio di ferro con il nostro capace “monnezzaro” diedero il via libera alla costruzione di due piazzole che dovevano “ospitare” all’incirca 90 mila metri cubi di rifiuti e solo in via temporanea, con l’impegno a bonificare il sito entro breve tempo. Ad oggi il sito ospita invece almeno un milione di metri cubi di rifiuti – spiega il professor Stefano Tonziello, di Legambiente - e continuano a crescere giorno dopo giorno, perché l’emergenza non è finita, ma è stata solo spostata fuori dalle città.
Tra l’altro i rifiuti arrivano così come sono raccolti, cioè senza essere selezionati a monte. Per cui non potranno mai essere bruciati nell’inceneritore di Acerra. Tutta larea circostante e zeppa di caseifici, allevamenti di bufale, campi coltivati a foraggio, pescheti, ortaggi, fragole, irrigati con falde acquifere inquinate. Poco più in là, vi sono almeno altre sei discariche. Qualcuna più o meno dismessa, ma a ben vedere non chiusa definitivamente.
“Forse il vero miracolo di Berlusconi – dice Tonziello – è quello di aver messo a tacere tutto e tutti. Qui, lasciatemi usare il paradosso, è tutto fuorilegge per legge. Se queste cose le avessero fatte i privati, si sarebbero aperte sicuramente le porte del carcere. Tenere in questo modo i rifiuti è da criminali. Senza considerare che tra poco con l’arrivo della stagione calda, tutt’intorno l’aria sarà irrespirabile, ma ci sarà anche un pericolo sanitario immediato per la salute delle persone”.
Bravo Bertolaso! E bravi i telegiornali e i giornalisti che vigilano… cazzo come vigilano! E bravi noi che ce le beviamo, cazzo come ce le beviamo!

08 febbraio 2010

L’unica PARANORMAL ACTIVITY del film, sono gli incassi ingiustificati!

Incredibile. Questo film sta incassando moltissimo. Soprattutto in relazione al costo di realizzazione che è a dir poco risibile: 15.000 dollari. Il film d’altra parte non vale di più. Anzi già questo è comunque un budget mal speso. Ma la cosa che dispiace di più è che il passaparola non riesca a far desistere altri malcapitati dal sottoporsi al supplizio di assistere a uno dei più brutti e inutili film che mi sia mai capitato di vedere in assoluto. E posso dire di averne visti tanti.

La pubblicità del film azzarda dichiarazioni che dovrebbero essere messe sotto processo come palese pubblicità ingannevole. A cominciare dal paragone con “The Blair Witch Project” che se non altro aveva il merito di essere stato uno dei primi esempi di film girato con macchina a mano e cercando di dare la sensazione di realtà degli eventi narrati, ovvero in una parola un chiaro esempio di cosiddetto mockumentary. Senza contare che il nostrano “Hannibal Holocaust” di Ruggero Deodato, film del 1979, potrebbe a ragione essere considerato precursore del genere, addirittura giudicato da alcuni critici un vero e proprio snuff movie, tanto erano realistiche alcune sue immagini, specie relative all’uccisione di animali, ma non solo (ci auguriamo che invece non fosse vero, ovviamente!). Ad ogni modo a me neppure “The Blair Witch Project” alla sua uscita piacque granché però per quel che mi ricordo, per tenuta narrativa, tensione e atmosfera, rispetto a “Paranormal Activity”, lo si potrebbe considerare quasi un capolavoro, tanto risulta piatta e tediosa la storia proposta del regista Oren Peli. L’altro punto di forza tanto millantato, ovvero che Steven Spielberg abbia definito il film come uno dei più terrificanti e paurosi che abbia mai visto, assume già dopo i primi dieci minuti il gusto amaro di una scherzo di cattivo gusto, una barzelletta che farebbe ridere davvero tanto, se lo spettatore non avesse speso veramente i propri soldi per il biglietto e non fosse consapevole che è proprio (o anche) grazie a dichiarazioni di questo tipo, assolutamente insostenibili in buona fede, che il film sta incassando milioni di dollari. Anche perché o Spielberg è l’uomo più impressionabile del mondo, oppure non aveva visto mai un film horror in vita sua prima. Oppure ancora, ma questo preferiamo escluderlo, è semplicemente un bugiardo!

Si potrebbe pensare che l’espediente usato in questo genere di film abbia già stufato. Che già, dopo The Blair Witch Project il “giochino” della finzione/realistica avesse già esaurito tutte le sue potenzialità. Ma evidentemente non è così, basta infatti vedere film come “Cloverfield” o “Rec” – indubbiamente a tutt'altro livello rispetto a questo Paranormal Activity – per dimostrare, al di là delle loro qualità in senso cinematografico assoluto (comunque discutibili), che almeno non è solo questo il punto. Quindi a maggior ragione il film di Oren Peli è un fallimento totale. Nonostante la premessa ricca di potenzialità (le possessioni demoniache, le presenze, le case infestate, sono già di per sé argomenti pregni di inquietudine) e soprattutto l’idea di filmare quel che accade durante il sonno apparissero particolarmente accattivanti, il film risulta invece talmente noioso che arrivare alla fine (tra l’altro solo un’ora e venti) risulta a dir poco sfiancante. E non certo per i brividi di terrore. Tutt’altro, per la noia, perché ci si farebbe volentieri un sonnellino, anziché continuare a sopportare gli sproloqui a dir poco insensati dei due protagonisti. E qui arriviamo all’ultimo punto del martellamento promozionale: “gli incubi sono garantiti!”. Ma che incubi, il film anzi concilia il sonno molto meglio di una tazza di camomilla. L’unica cosa che mi ha tenuto sveglio durante la visione, erano gli schiamazzi e il brusio degli adolescenti in calore (ormai totalmente incapaci per lo più di stare al cinema, troppo abituati alla tivù di casa propria), che evidentemente speravano che il film potesse essere occasione per qualche palpatina da abbraccio/sobbalzo di terrore. Speranza che sarà andata delusa, visto il livello di tensione che il film è in grado di suscitare.

Paranormal Activity ha una leggerissima impennata negli ultimi istanti. Ma il finale non basta certo per gettare credito, a posteriori, su tutto quello a cui abbiamo assistito prima degli ultimi due minuti. I dialoghi insensati dei due fidanzatini innervosiscono. I personaggi non appaiono credibili, non presentano nessun arco di trasformazione durante la vicenda che sia in grado di coinvolgere emozionalmente lo spettatore. Non solo, l’identificazione risulta in ogni caso impossibile proprio perché i protagonisti della vicneda sono irritanti (specialmente Lui), le loro scelte non sono giustificate né dal punto di vista narrativo – cosa assai grave – né comunque da quello del semplice buon senso e quindi appaiono inverosimili, ridicoli, e il loro comportamento in generale, conseguentemente, risulta piuttosto idiota. Anche il loro rapporto di innamorati non coinvolge e non convince. Non viene mostrato. Non viene mostrata la loro intimità (non intendo ovviamente quella sessuale), il loro background è inesistente, la loro vita al di fuori della casa e del presunto demone (non parlano praticamente d’altro, ah sì lui parla della sua videocamera nuova) è inesistente, la loro presunta paura non si percepisce (è totalmente falsa), i nodi narrativi o le svolte tipiche di una storia sono ridotte a una minima escalation di rumori (sempre più forti) e a qualche rarissimo evento paranormale (la porta o le lenzuola che si muovono, una foto rotta, lei che viene trascinata via da una forza invisibile), da una notte all’altra, per una ventina di lunghissime notti, che appaiono davvero infinite seppure condensate in poco più di un’oretta.

Ricapitolando, il taglio registico da riprese amatoriali (chissà quanto dettato da una scelta stilistica o dalla mancanza di budget) e l’assenza di colonna sonora – per rafforzare la sensazione di realisticità delle riprese (ma vedi di nuovo parentesi precedente) – non convincono e certamente non sono meriti sufficienti, poiché al servizio di un’opera veramente mal riuscita. Questo per dire che la mancanza di budget non può essere una scusa e in questo caso non suscita per niente ammirazione, dal punto di vista della realizzazione del film. Tanto di cappello invece per la promozione – anche se al limite della truffa legalizzata però – che ha portato un film meno che mediocre, del quale si poteva assolutamente fare a meno, a diventare campione di incassi. Speriamo che questo non porti una schiera di sedicenti registi fai da te a tentare disdicevoli emulazioni.

02 febbraio 2010

E' davvero questa l'Italia che vogliamo?

Quando li fermeremo? Cosa deve fare ancora questo Governo perché gli Italiani si rendano conto della china pericolosa che abbiamo intrapreso?
Berlusconi e il suo “clan” stanno azzerando la giustizia in questo Paese. A questo punto non ci si può non chiedere se tutto quello che fanno abbia il solo scopo di salvare “Lui” o se ci sia un disegno più preciso e più ampio dietro lo scempio legislativo e istituzionale che la maggioranza sta perpetrando… non solo più ad personam, ma addirittura ad mafiam!
Finora non se ne era parlato, ma non appena i giornali cominciarono a paventare il pericolo che poteva rappresentare per Berlusconi la deposizione del pentito Spatuzza, il 27 novembre scorso il senatore Giuseppe Valentino presentò un processo di legge ad hoc. Per comprendere a fondo quanto possa essere perversa la disposizione, rimandiamo all’articolo apparso oggi su “Repubblica” a firma di Liana Milella. Il punto è che molte indagini in corso, molti processi, molti successi messi a segno dalla magistratura contro la mafia sarebbero azzerati da una norma come quella proposta dall’onorevole Valentino, calabrese di nascita, coinvolto nel 2004 in un’inchiesta per voti della ‘ndrangheta, vice di Nicolò Ghedini nella consulta PDL per la giustizia.
Questo governo si vanta di aver fatto tanto contro la mafia! Ma cosa esattamente? Non solo. Si prende il merito dei colpi inferti dalla magistratura ai clan. In realtà la direzione legislativa del governo è chiaramente opposta. E’ proprio come una partita a scacchi. Ogni volta che si paventa un qualche procedimento penale o anche solo un eventuale coinvolgimento del premier, o di qualche sua stretta amicizia, in qualche sporco affair, subito la macchina legislativa prepara la contromossa. Un esempio molto semplice di quanto questo governo sia interessato al bene degli Italiani è il “processo breve”. Finché ci sono stati i vari lodi, specie il lodo Alfano, la riforma della giustizia non fregava a nessuno. Che i processi durassero vent’anni non era un problema, eppure se questa era una priorità del governo, perché Berlusconi non ci ha mai messo mano prima? Eppure Berlusconi detiene il record di durata in carica come Capo del Governo. Niente! In tutti questi anni la riforma della giustizia non era evidentemente un problema. Ma non appena il lodo Alfano viene giudicato incostituzionale dalla Corte ecco che il bene degli Italiani torna a stare a cuore al nostro Premier. In pochi mesi si mette mano alla riforma della giustizia e si inventa il “processo breve”… che sarà brevissimo in verità se prima non si daranno alla Giustizia i mezzi concreti (non solo legislativi) per renderli davvero brevi. D’altra parte il processo breve (come lo intende Berlusconi) serve proprio a non farli i processi, quindi tutto bene!
Ma non basta! Si mette in discussione il “concorso esterno in associazione mafiosa”, si tenta di allargare il “legittimo impedimento” anche a tutti i Ministri. Si tenta di imbavagliare i pentiti o almeno di rendere totalmente inutile qualsiasi loro dichiarazione. Quella del legittimo impedimento è poi davvero divertente. Attraverso una semplice autocertificazione Berlusconi può disertare i processi in cui è coinvolto e quindi farli durare quanto vuole. Ma, d’altra parte, con la riforma della giustizia, la legge impone una durata limite al processo. Fantastico! Così ultimamente un viaggetto per lo più inutile del Presidente viene programmato sempre al momento giusto. E anche con i nostri soldi! Ma non basta ancora. Berlusconi riesce a fare tutto questo continuando a godere della fiducia, pare, della maggioranza degli Italiani. Mi chiedo cosa pensi veramente Berlusconi di questi suoi connazionali che con tanta facilità riesce a raggirare. Che anzi sembra proprio godano nel farsi prendere per il culo e sembrano gridare “ancora, ancora, ancora!”. Penserà di essere uno stramaledetto genio, di meritarla davvero l’”intoccabilità” che si sta disegnando, anzi penserà davvero ormai di essere un “dio”, non solo più un “unto” del Signore. A noi a dirla tutta pare che di unto abbia solo quella inquietante lanugine simil-capellosa che insiste a spruzzarsi sulla testa, che appare e scompare, miracolosamente, a giorni alterni. Ridicolo! Eppure pericoloso! Proprio perché noi Italiani siamo quello che siamo. Il nostro senso civico, delle istituzioni, della democrazia è davvero miserabile! La volontà di difendere i principi minimi della libertà e della giustizia è soffocata dall’irriducibile ammirazione per la “furbata”, per la ricchezza e il successo facili propagandati dalla tivù inventata da Berlusconi. Non occorre alcuna preparazione (questo governo, assolutamente controcorrente e unico in Europa, ha proposto di abbassare a quindici anni l’obbligo scolastico), come dimostrano le veline, i partecipanti del Grande Fratello (che solo in Italia continua ad avere tanto successo, mentre ad esempio in Inghilterra verrà sostituito da un altro programma proprio a causa del netto calo di ascolti), la classe politica che peggiora a vista d’occhio. Come dimostra la candidatura, nelle liste della Lega, guarda un po’, in quel di Brescia, di Renzo Bossi. La lega “dura e pura”, quella Lega che si batte da sempre – ahahahahaha! - contro il nepotismo e il clientelism romano. Renzo Bossi. L’ennesimo “figlio di”, un “ciuccio” patentato, che senza alcuna qualifica o preparazione si appresterebbe ad entrare, complici sempre quegli Italiani di cui sopra, che si dimostrerebbero più “ciucci” di lui, nella politica che conta.
«I grandi uomini non dovrebbero mai generare perché sono come le querce, all’ombra delle quali non crescono altre querce, ma solo cespugli», diceva Montanelli. Vero! Ma qui stiamo parlando di Umberto Bossi e di suo figlio. Parliamo già in partenza di un politico mediocre, che concretamente, nonostante le vittorie elettorali ha ottenuto finora poco o niente, che solo qui da noi, in questa Italia un po’ egoista e un po’ razzista, in cui si idolatrano sempre e solo gli interessi personali, poteva ottenere un seguito! Con tale padre, a Renzo non si può neppure riconoscere lo status di cespuglio, egli non è niente di più di una semplice gramigna!

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